Il secolo scorso ha visto una rapida evoluzione nell’industria dei carburanti. Ciò che, con l’invenzione della prima automobile, sembrava promettere una dipendenza totale dal carbone e dal petrolio, ha lasciato il posto a un panorama più diversificato che include energia elettrica, sistemi ibridi e biogas. Questo cambiamento è in gran parte dovuto ai progressi tecnologici, ma anche all’evoluzione dell’atteggiamento del pubblico nei confronti dell’ambiente.
Sono stati proprio i cambiamenti climatici dell’ultimo decennio che hanno spinto i governi europei a limitare il consumo di carburanti particolarmente inquinanti e spingere i Paesi a propendere verso un mondo “carbon-neutral”.
Vediamo, dunque, la rapida evoluzione che sta vivendo il mondo dei carburanti e quali sono le principali modifiche subite dai combustibili nel corso degli anni.
Una panoramica sui consumi dei carburanti
Per capire il cambiamento in atto, è bene iniziare questa guida sull’evoluzione dei carburanti fornendo al consumatore una panoramica completa dei diversi tipi di combustibile presenti oggi sul mercato.
In generale, è possibile suddividere i carburanti per motori in 3 macro categorie:
- Carburanti liquidi: fanno parte di questa categoria tutti i carburanti liquidi derivati dal petrolio, vale a dire la benzina e il gasolio (Diesel);
- Carburanti gassosi: sono combustibili che si presentano, per l’appunto, allo stato gassoso. Tra questi, quelli utilizzati per i motori sono il metano, il gas di petrolio liquefatto (GPL) e l’idrogeno;
- Elettricità: in questo caso, a fungere da carburante è la corrente elettrica che viene trasformata in energia meccanica.
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Rispetto ai carburanti gassosi ed elettrici, quelli liquidi hanno un ruolo molto più impattante per quanto riguarda l’inquinamento ambientale ma, allo stesso tempo, sono anche quelli che vengono utilizzati maggiormente per alimentare i motori dei grandi mezzi di trasporto.
Al momento è impossibile sostituire al 100% i carburanti liquidi con quelli gassosi o elettrici, quindi sono state adottate delle soluzioni alternative per limitare le emissioni estremamente inquinanti.
Tra le procedure più importanti rientra in primis il monitoraggio costante della qualità dei carburanti e del modo in cui avviene la riformulazione delle benzine. Questo processo deve garantire:
- Una minor volatilità della sostanza inquinante in modo da ridurre al massimo l’emissione di composti organici;
- La presenza di ossigeno sufficiente per abbassare le emissioni di monossido di carbonio;
- La riduzione del contenuto di zolfo per diminuire le emissioni di anidride solforosa;
- Il decremento di benzene e di idrocarburi aromatici come antidetonanti.
Il controllo dei carburanti, tuttavia, non è l’unico modo per favorire una minor emissione di sostanze inquinanti. Nelle grosse città, si cerca di raggiungere tale obiettivo anche in altri modi, per esempio limitando la circolazione a quei veicoli catalogati come molto inquinanti.
Rientrano all’interno di tale categoria le vetture Euro 0, Euro 1, Euro 2 ed Euro 3, cioè tutte le vetture che sono state immatricolate prima dell’anno 2006 e che non rispondono alle stringenti regole emanate dall’Unione Europea per la progressiva riduzione delle emissioni dello scarico.
I veicoli Euro 4, Euro 5 ed Euro 6, invece, rispondono a direttive europee molto severe tant’è che le case automobilistiche hanno dovuto fare enormi sforzi per adattarsi.
Oggi, le auto progettate hanno in dotazione motori innovativi e l’obiettivo è proprio quello di arrivare ad avere veicoli che sfruttano unicamente i nuovi carburanti ecologici. Ma quali sono questi carburanti?
I carburanti del futuro
Come anticipato sopra, nel corso degli anni la lavorazione dei combustibili ha subito un’importante trasformazione e, per quanto riguarda le vetture, saranno sempre più numerosi i comuni che consentiranno la circolazione solo a veicoli che sfruttano carburanti ecologici.
Ma quali sono i cosiddetti “carburanti del futuro”?
Ecco una lista:
- Il GPL;
- I biocarburanti, ovvero i combustibili derivanti da qualche sostanza naturale come l’olio o l’alcool;
- Il metano;
- L’aria compressa;
- L’idrogeno;
- L’elettricità;
- Il vapore;
- Le celle a combustibile;
- L’acqua di fonte.
Grazie ai progressi fatti nel tempo, una parte di questi combustibili è già largamente in uso (come il metano, il GPL e l’elettrico). La novità degli ultimi anni è stata l’introduzione dei motori ibridi: questi ultimi nascono proprio per ridurre al massimo le emissioni inquinanti e, allo stesso tempo, garantire le prestazioni di un motore a benzina.
Il futuro dei carburanti
Come puoi intuire, le imprese che prenderanno parte alla produzione di carburanti a basse emissioni saranno sempre di più e i cambiamenti riguarderanno qualunque tipologia di trasporto (stradale, aereo e marittimo).
Si stima che gli investimenti europei per l’evoluzione dei carburanti saranno vicini ai 650 miliardi di euro e l’intenzione è proprio quella di arrivare, entro il 2035, alla riduzione di 100 milioni di tonnellate di CO2.
I nuovi carburanti ecologici hanno un ruolo di prim’ordine nel garantire un mondo sempre più pulito e sano. Tuttavia, nel tuo piccolo, puoi contribuire a questo traguardo anche scegliendo di ridurre al massimo gli sprechi.
Se devi cambiare il tuo vecchio motore, puoi scegliere di ridurre le emissioni sostituendolo con un motore rigenerato certificato. Questa scelta si traduce in un gesto di grande rispetto per l’ambiente perché permette un risparmio dell’88% sui materiali, del 56% sul fabbisogno energetico e del 53% sull’immissione di CO2.
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