Un’auto d’epoca è un veicolo costruito almeno trent’anni prima dalla sua data di iscrizione al registro ASI (Automobilclub Storico Italiano), creato nel 1966 per valorizzare il patrimonio motoristico nazionale del ventesimo secolo. Proprio in considerazione della sua avanzata età, l’auto d’epoca viene quasi sempre sottoposta a importanti interventi di restauro del motore e della scocca, in seguito ai quali il veicolo torna a essere regolarmente funzionante e in circolazione, laddove consentito dal Codice della Strada.
Come restaurare il motore di un’auto d’epoca
Il restauro di un’auto d’epoca, solitamente eseguito prima di una manifestazione automobilistica storica o in vista del suo inserimento in una collezione di auto d’epoca, riguarda tutte le parti del veicolo, motore incluso, e richiede sempre l’intervento di restauratori esperti e competenti.
In questo articolo, descriviamo le principali fasi del processo di restauro del motore di un’auto d’epoca che prevede numerose lavorazioni speciali.
Apertura del motore
Il motore di un’auto d’epoca è stato costruito 30, 40 o addirittura 50 o 60 anni fa, quindi nel momento in cui viene aperto può accadere qualsiasi cosa. Per questo motivo, bisogna accertarsi di avere a disposizione i giusti spazi e poter ricorrere ad apparecchiature adeguate allo svolgimento di specifiche operazioni. Nella maggior parte dei casi, prima di iniziare con il restauro vero e proprio, l’operatore scatta numerose e dettagliate fotografie del motore d’epoca per mostrare la sua condizione di partenza. Ciò viene fatto per tenere traccia dell’assemblaggio originale, che risulterà sicuramente utile nella fase finale di chiusura del motore, ma anche per comporre un album fotografico che documenti l’evoluzione del motore, da prima a dopo il restauro.
Smontaggio del motore
Spesso le parti che compongono il motore dell’auto d’epoca sono inutilizzate da tanti anni, nonché esposte all’azione corrosiva e dannosa di agenti atmosferici e sbalzi termici, al punto da essere completamente arrugginite e ossidate in blocchi unici. Per questo motivo, lo smontaggio e la separazione dei componenti del motore d’epoca richiede tanta esperienza, delicatezza e pazienza, al fine di ridurre al minimo il rischio di danneggiare, e rendere quindi inutilizzabili, le parti originali del motore.
Pulizia dei pezzi
Per rimuovere lo sporco che negli anni si è incrostato sulle superfici delle parti di movimento del motore d’epoca, bisogna ricorrere all’impiego di macchine progettate proprio a questo scopo come, ad esempio, la vasca a ultrasuoni, la lavatrice industriale o la pallinatrice a microsfere di vetro. Queste apparecchiature, disponibili in diverse marche e dimensioni, garantiscono un’accurata pulizia dei pezzi, evitandone il danneggiamento e restituendo loro, laddove possibile, la mobilità necessaria al funzionamento del motore stesso.
Analisi delle lavorazioni, dei materiali e misurazione
Una volta terminata la pulizia dei componenti del motore dell’auto d’epoca, l’operatore è in grado di compilare un elenco dei pezzi ancora utilizzabili, e di quelli usurati o danneggiati, che richiedono invece specifiche lavorazioni di restauro o di una vera e propria ricostruzione, soprattutto se non sono più in produzione né in commercio. Per ogni singola parte del motore, è necessario analizzare il materiale di cui è composta al fine di valutare la sua effettiva disponibilità sul mercato: alcuni materiali, infatti, sono stati modificati nel corso degli anni e oggi hanno caratteristiche di resa e tolleranze alquanto diverse rispetto al passato; in certi casi, addirittura, non sono nemmeno più reperibili.
Dopo aver terminato l’analisi dei materiali, si procede con la misurazione, al centesimo o al millesimo di millimetro, di ogni singolo componente.
Calcolo dei costi
Solo alla fine di questa scrupolosa fase di analisi dei pezzi da recuperare, sostituire o ricostruire, il restauratore avrà quasi tutti gli elementi utili per stabilire, in maniera pressoché definitiva, il costo totale dell’operazione di restauro del motore d’epoca. Qui, il cliente viene anche sensibilizzato sulla natura talvolta imprevedibile dei problemi che possono insorgere durante il restauro di un motore di auto d’epoca, spesso legati a materiali completamente nuovi rispetto a quelli utilizzati nei pezzi originali. Dopo l’approvazione da parte del cliente, il restauratore procede con le lavorazioni previste.
Lavorazioni speciali e montaggio
Sono tante le lavorazioni speciali necessarie nell’ambito di un progetto di restauro di un motore di auto d’epoca. Tra esse, ricordiamo la rettifica dell’albero motore, la ricostruzione di bronzine e barenatura di bielle e basamento, le ricostruzione dei pistoni o di pezzi di difficile reperibilità come le guide-valvole, la rettifica dei cilindri, e molte altre ancora. Per la maggior parte di queste lavorazioni, il restauratore si affida a operatori esterni specializzati, selezionati in base alle competenze e all’esperienza maturata nei rispettivi campi e ai quali trasmette tutte le tolleranze e, se necessario, anche i disegni dei pezzi da ricostruire. Una volta terminate le lavorazioni esterne e recuperati tutti i pezzi del motore, il restauratore li riassembla con estrema cura, restituendo vita e movimento al motore rigenerato.
A chi rivolgersi per restaurare un’auto d’epoca
La scelta di uno specialista competente a cui affidare alcune delle lavorazioni necessarie per restaurare un motore di un’auto d’epoca non è affatto semplice. L’elevato valore economico, storico, e anche affettivo, di un veicolo costruito nel secolo scorso amplifica enormemente il timore di fare la scelta sbagliata, e compromettere, di conseguenza, il suo corretto funzionamento.
Se hai dei dubbi e desideri ricevere qualche utile consiglio sulla lavorazione che devi fare sul motore di un’auto d’epoca o sull’officina più specializzata a cui rivolgerti, compila il nostro form di contatto.